venerdì 30 dicembre 2011

L'alchimista -d.d.c. - d.a. 4997.26

Di Cohelo sino ad ora avevo solo letto la prefazione e la prima pagina dell'alchimista e piuttosto rapidamente avevo concluso e sentenziato che non valeva la pena perder tempo dando credito ad un simil-prete e alle sue semplici storielle piene di ipocrisia, per lo piu' se il suo stile somigliava cosi' tanto a quello di uno studentello di terza media...

Dopo circa dieci anni da quel primo tentativo, ho finalmente deciso di farmi veramente male e andare fino in fondo alla lettura... concludero' il 2011 con la lettura di un libro che ho sempre giudicato come "il piu' brutto" e spero di cominciare il 2012 con uno che vorrei ricordare nella mia mente come "l'illuminazione"... ma di cui non so ancora il vero titolo... ho ancora due giorni prima di scoprirlo...

Un pastorello andaluso, Santiago, ha un grande desiderio: viaggiare. E, dopo un sogno premonitore, si mette in viaggio per Tarifa, dove una zingara lo invita a raggiungere le piramidi d'Egitto, dove, a sua detta, troverà un tesoro. L'incontro con il vecchio Melquidedec, re di Salem, che si offre di svelargli il sito del tesoro in cambio di un decimo del suo gregge, rafforza Santiago nei suoi propositi. Ritroviamo il pastorello a Tangeri, derubato di ogni suo avere e costretto a lavorare per mesi presso il Mercante di Cristalli. Raccolto il denaro necessario, si rimette in viaggio nel deserto e qui incontra un inglese alla ricerca della pietra filosofale. Da ogni incontro Santiago trae qualche perla di saggezza. Giunto infine alle piramidi, si accinge a scavare alla ricerca del tesoro, ma un cavaliere lo avverte che esso si trova in Ispana, sotto un sicomoro accanto a una chiesetta. Santiago rientra in patria, dove infine troverà il baule pieno di monete d'oro.